In termini numerici sono sicuramente meno i “manager” che amano gli yes man/women rispetto agli yes man/women stessi quindi forse dovremmmo guardare più alla causa che all’effetto.

In che senso?

Chi dice sempre sì ed è disposto a qualunque cosa ha sempre paura di qualcosa.. di perdere qualche beneficio… di non guadagnare qualche beneficio … di non essere considerato… di non essere incluso …etc quindi quando ci saranno meno “manager” guidati inconsapevolmente dalla paura e spesso ossessionati dal controllo ci saranno sempre meno yes man/women!

Ugualmente dunque il/la “manager” che ama gli yes woman/women a sua volta vive di paura … non riesce ad essere autorevole per qualità proprie, non emana luce propria… teme le critiche, teme di non essere rivonosciuto/a abbastanza come capo, non predilige persone contributive, teme o forse “sa” di non valere abbastanza… e crede che attorniandosi di tali persone avrà più tutto sotto controllo.

Insomma gli uni si riflettono negli altri in uno specchio fatto di paure.

Illusioni che cadranno, le une e le altre, una dopo l’altra perché questa modalità sta diventando sempre più insostenibile oltre che irritante da osservare che la si guardi da una parte o dall’altra.

Irritante perché vecchia, desueta, deleteria …irritante perché è tempo di far posto ad una nuova consapevolezza! Che diamine, basta con questa ignoranza! È tempo di responsabilità e di crescita!

Queste dinamiche che ancora ed ancora si osservano nelle aziende hanno vita breve.. quanto più breve quanto più aumenterà la presa di coscienza che questi comportamenti non sono “i 10 comandamenti scolpiti sulla pietra”.

Chi da dentro le aziende è costretto ad osservare “la vittoria” effimera di costoro, rimanga saldo, non si deprima, testa alta e schiena dritta… prosegua e immagini costoro “piccoli piccoli” li riduca a quello che sono … sapendo che devono ancora crescere e diventare INdividui INDIVISIBILI!