Ci sono giorni che non sono solo motivo di un lungo ponte, giorni particolari nei quali  vale la pena di soffermarsi un attimo, quell’attimo importante di silenzio, in cui possiamo semplicemente chiudere gli occhi per entrare nei regni interni dove tutto è più calmo.

 

Oggi è uno di quelli, credenti e non possono unirsi comunque ritagliandosi un momento per fermarsi e magari fare un po’ di…riassunto. Dunque, dove siamo? A che punto del cammino ci troviamo ma soprattutto ci sentiamo in cammino? Che cos’è il cammino? È quel passo che compi quando vuoi sapere di più, vuoi capire di più, quel passo coraggioso di chi è disposto a mettere in discussione le sue logiche, le sue credenze e i suoi attaccamenti. Lo hai fatto?

 

Ecco, essere in cammino è come entrare in un nuovo luogo dove ci sono montagne (quando ci sembra di non farcela, quando tutto appare troppo difficile o doloroso) ci sono pianure (quando prendiamo respiro e ci godiamo un’andatura più leggera) ci sono discese (quando ci pare di volare ) ci sono ombre (quando incontriamo tunnel dai quali a volte ci sembra di non poter uscire) e più importante …c’è la luce che è sempre presente anche se a noi non pare.

 

Ecco, oggi chiediamoci con quale energia andiamo in giro, quale energia emaniamo … se sappiamo fare questo potremmo quasi definirci dei “programmatori”, sì “programmatori” del nostro mondo.

 

Potrò creare qualcosa di buono se mi accorgo che la mia energia è la rabbia, è l’ira, è la confusione, l’invidia, la paura, l’ansia? Siamo abituati a credere che le cose semplici non siano efficaci, addirittura “troppo semplici per essere vere” e invece, qui ora, smontiamo questa assurda credenza che le cose debbano essere complesse, financo difficili affinché siano efficaci e vere.

 

Se entriamo infatti nel regno della semplicità possiamo meglio comprendere e accettare che è la nostra energia a creare la nostra realtà quotidiana.

 

Se vado in giro portandomi dentro emozioni e sentimenti di chiusura (preoccupazione, allerta, tristezza..) limitanti, vendicativi… la realtà mi corrisponderà facendomi incontrare blocchi, limiti e altri motivi per cui sentirmi in uno stato triste, preoccupato o vendicativo.

 

Un esempio su tutti il perdono. Immaginiamo per un attimo che il motivo che ci induce a non perdonare abbia la forma di una enorme pietra e ne abbia pure la sostanza. Se così fosse ce la porteremmo sulle spalle? O invece sceglieremmo di lasciarla andare? Siamo abituati a credere che non sia giusto perdonare chi ha fatto del male a noi o agli altri…è tempo invece di raggiungere la consapevolezza che chi persiste nel non voler concedere il perdono a se stesso o agli altri perdura in uno stato di inconscio vittimismo continuando a subire il peso di quella pietra ben oltre il tempo fisiologico connesso all’episodio specifico…mentre è tempo di lasciarla andare, viaggiare più leggeri e produrre più luce in noi per vedere più luce nella nostra vita. Il mondo nuovo ha bisogno di più luce non di trascinarsi dietro i pesi del passato.

 

Allora, in questo giorno che ci richiama al concetto Immacolato…lasciamo andare i pesi, purifichiamo il nostro mondo interiore…il perdono non toglie mai la responsabilità individuale di chi ha compiuto azioni che hanno generato una ferita. La responsabilità rimane sempre, ed è senza prescrizione, in capo a colui o colei che ha “offeso” fino a quando l’osservazione e il riconoscimento non libereranno dalle catene infernali …per perdonare è necessario osservare con distacco e poi scegliere la libertà …il perdono libera e alleggerisce il cammino da un fardello inutile che impedisce di essere generatori autonomi di luce ed energia pulita. E’ di questo coraggio di cui il nuovo mondo abbisogna, è di questa audacia, è di questa fiducia…è questa la Luce che ognuno di noi è chiamato a produrre e la corrente che la tiene accesa è la gratitudine, la gratitudine per tutto ciò che c’è, sì tutto ciò che splende in noi e intorno a noi…audace è chi sa scorgere la luce ovunque e in chiunque perché la luce è sempre presente e vittoriosa. Sempre. Scegliamo dunque gli occhi della luce ogni mattina, ogni istante. GRAZIE.